Uno dei materiali più impiegati nell’edilizia moderna è il gres porcellanato.
Scegliere gli arredamenti, come pure il rivestimento di pareti e pavimenti, costituisce da subito la volontà di creare, all’interno delle mura della propria casa un habitat o meglio un microcosmo nel quale vivere bene e in modo del tutto personale.
Il materiale maggiormente impiegato attualmente per il rivestimento di pavimenti e pareti attrezzate è senza dubbio il gres porcellanato, il quale grazie alla sua peculiare versatilità trova collocazione in tutte le tipologie di ambiente, dalla cucina, al bagno, e negli ambienti più sofisticati sia interni che esterni.
Il gres porcellanato in termini spicci si può definire una particolare ceramica compatta, composta da una miscela di argille ceramiche, feldspati, caolini e sabbia che deve principalmente la sua robustezza e resistenza alla pressatura e cottura ad elevata temperatura , nell’ordine dei 1230-1280 °C .
A queste temperature infatti la massa compatta fonde e vetrifica (da qui il termine francese grès da greificazione) eliminando quasi completamente ogni microporosità interna e conferendo la prima e più importante caratteristica al prodotto; l’inassorbenza.
Secondo le normative UNI , si definisce infatti gres porcellanato quel materiale che possiede un coefficiente di assorbimento d’acqua inferiore allo 0,5% del proprio peso.
Le tecniche di produzione, unite alla continua e crescente cura del dettaglio estetico hanno fatto si che negli anni si sia perfezionata all’estremo la realizzazione di grafiche in alta definizione permettendo così di ottenere piastrelle, doghe e lastre con finiture effetto legno piuttosto che pietre o marmi levigati estremamente realistici e forti di caratteristiche meccaniche impareggiabili e costi più che abbordabili.
Le principali caratteristiche del gres porcellanato sono dunque:
La pulizia ordinaria del gres porcellanato avviene in maniere semplice e immediata, poiché essendo per concezione un materiale inassorbente, lo sporco visibile e superficiale è rimovibile con un normale prodotto pulitore a ph neutro indicato per pavimenti in ceramica, oppure uno sgrassatore alcalino per macchie o chiazze d’unto, fino ad un prodotto a base acida per eliminare eventuali sedimenti o patine calcaree.
I pavimenti in L.V.T. ( Luxury Vinyl Tiles ) e come ultima evoluzione l’S.P.C. (Stone Polimer Composite) sono stati creati per rispondere a tutte le esigenze del mercato relativamente al loro campo di impiego così da poter garantire prestazioni migliori e differenziate rispetto ai pavimenti in legno o ceramici tradizionali.
Pertanto le caratteristiche principali che identificano un pavimento in SPC sono le seguenti:
Attualmente quando si parla di pavimento in legno si pensa immediatamente al cosiddetto “multistrato prefinito” che prende il nome proprio dalla sua costituzione ovvero la parte superficiale o strato nobile con uno spessore che, in genere, va dai 4 ai 5 mm o perlomeno non dovrebbe mai essere inferiore a 2,5 mm la quale viene incollata a un supporto costituito a sua volta da 2 o più strati incrociati di differenti essenze legnose, generalmente in abete o in betulla, aventi la funzione di limitare se non neutralizzare le normali deformazioni a cui le tavole sono soggette.
Il parquet stratificato o prefinito, è oggigiorno il pavimento ligneo più diffuso, sia per la sua praticità di posa in opera, per la velocità di messa in esercizio degli ambienti, l’ampia gamma di modelli – finiture e colorazioni gia disponibili sul mercato e la possibilità di opzione sulla modalità di applicazione potendo scegliere tra una posa incollata o flottante.
Le finiture superficiali solitamente contemplano in alternativa alla levigatura liscia, la spazzolatura e la piallatura seguite dalla protezione di verniciatura o oliatura.
Gli spessori commerciali impiegati normalmente vanno dai 10/11 mm oppure 14/15 mm ma si possono anche trovare spessori non standard a seconda delle necessità.
A completamento di un servizio di finitura attento alle esigenze più particolari, si possono realizzare anche rivestimenti di scale con le medesime essenze impiegate nelle pavimentazioni corredate di ringhiere e parapetti, oppure addirittura progettare, costruire ed installare delle scale autoportanti totalmente in legno oppure abbinando strutture metalliche.
Casa Veneta solitamente si propone per offrire al Cliente la realizzazione del pacchetto pavimentale comprendente gli strati sottostanti al “visibile” di superfice ovvero:
Per strato isolante s’intende la sezione interposta tra il solaio grezzo ed il massetto o fondo di posa; generalmente questo viene eseguito con un impasto alleggerito composto da acqua, cemento, additivo schiumogeno-colloidale e polistirolo rigenerato. In alternativa al polistirolo e dove il fattore peso non sia vincolante, può essere impiegata argilla espansa. Lo strato isolante ha doppia funzione, la prima ovviamente come si evince dal nome serve ad isolare termicamente il pavimento. La seconda non meno importante funzione è quella di regolarizzare il fondo e proteggere tutti i sottoservizi, quindi principalmente gli impianti elettrici ed idraulici, potrà così supportare un eventuale pacchetto di riscaldamento radiante o semplicemente il massetto finale.
Il massetto o sottofondo di posa è lo strato che ospiterà il pavimento di finitura e di calpestio. Tradizionalmente realizzato con un impasto di sabbia lavata inerte di fiume di curva granulometrica idonea, cemento 32,5 dosato mediamente attorno al 2,5 – 3% ed acqua, arricchito con fibre polipropileniche che legano l’impasto in tutto spessore riducendo al minimo i fenomeni di fessurazione. Le tecniche di stesura tengono conto di una superfice che una volta finita dovrà essere ben lisciata a poro aperto, planare ed orizzontale salvo nei casi dove siano previste progettualmente delle linee di pendenza.
In alternativa al massetto tradizionale, trovano sempre più impiego gli impasti autolivellanti che hanno la caratteristica di realizzare superfici perfettamente orizzontali e grazie alla fluidità degli impasti impiegati risultano molto più performanti anche dal punto di vista della conduzione termica, collaborante in sinergia con gli impianti di riscaldamento a pavimento di ultima generazione.